In emergenza e vi assicuriamo che lo siamo, tutto è quasi consentito pertanto, emanare Decreti, Circolari, Raccomandazioni nei più svariati settori che riguardano la nostra vita in questo momento è normale.
Quello che non è normale è fare cattiva o parziale informazione e far diventare cose molto serie come la sanificazione e la disinfezione una giostra del fai da te.
I prodotti indicati dall’I.S.S .sono tutti validi, se visti con un ottica di distruzione del virus, in questo caso il COVID-19.
Purtroppo la Sanificazione avviene quasi sempre in luoghi vissuti, con o senza persone, ma sicuramente con arredi, attrezzature e materiali.
Per esempio secondo voi un negozio di abbigliamento, di pellami, una cartolibreria si può sanificare con l’ipoclorito di sodio? Cioè con candeggina, forse il pavimento, sempre che non sia parquet, evitando gli schizzi, ma non crediamo che sia possibile sanificare con ipoclorito di sodio tante tipologie di attività.
In merito all’alcool etilico qualcuno vi ha mai detto che rigonfia, indurisce, screpola e schiarisce le superfici di gomma e gran parte delle plastiche?
Insomma bastano poche “sanificazioni” per distruggere ingenti investimenti in arredi, attrezzature, materiali e prodotti.
Perché BIOSANIFICAZIONE utilizza il Perossido d’Idrogeno e in alcuni casi l’Ozono per la vostra Sanificazione? Dedicate due minuti per leggere queste righe e capirete tutto…
Le indicazioni del Ministero della Salute emesse in data 22 febbraio 2020 (0005443-22/02/2020-DGPRE-DGPRE-P) relative alle misure per combattere SARS-CoV-2, riportano un chiaro riferimento alla necessità di procedere alla disinfezione quale mezzo per inattivare il virus. “…sono efficacemente inattivati da adeguate procedure di sanificazione che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.”
Di seguito vengono riportati i disinfettanti più comuni che possono essere impiegati nelle procedure di disinfezione nei confronti di SARS-CoV-2 in base alle attuali conoscenze.
Si raccomanda di utilizzare esclusivamente prodotti per uso professionale, ovvero biocidi o PMC autorizzati dal Ministero della Salute con azione virucida dichiarata in etichetta, selezionando quelli con il più basso impatto ambientale.
OSSIGENO:
Si prenderanno in considerazione il perossido d’idrogeno, l’ozono. L’azione disinfettante è legata alle capacità ossidanti dell’ossigeno.
Perossido d'idrogeno
Possiede un elevata attività germicida ed è considerato battericida, virucida, sporicida e fungicida a seconda delle concentrazioni d’utilizzo. La soluzione al 3% è quella più comunemente utilizzata ed è stabile nel tempo se conservata in contenitori opachi. È considerato poco tossico per l’ambiente in quanto velocemente degradato in ossigeno ed acqua. Il perossido d’idrogeno è considerato attivo nei confronti di SARS-CoV-2.
Ozono
L’ozono è una molecola costituita da tre atomi di ossigeno che la rendono per questo un prodotto efficace nella disinfezione grazie alle spiccate capacità ossidanti. Il Ministero della Sanità con protocollo del 31 luglio 1996 n°24482, ha riconosciuto l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe ed acari. Può essere utilizzato sotto forma di gas per la disinfezione di ambienti, sia sotto forma di acqua ozonizzata per la disinfezione di superfici e materiali. Non lascia residui ed ha bassa emivita. Anche se non vi sono dati a supporto, considerando la forte azione ossidante, l’ozono può essere considerato attivo nei confronti di SARS-CoV-2.
Alcool
Solitamente si utilizza sotto forma di alcool etilico o di alcool isopropilico. Entrambi possiedono attività battericida nei confronti delle forme vegetative. Inoltre sono tubercolocidi, fungicidi e virucidi (soprattutto nei confronti dei virus provvisti di envelope). Non hanno alcuna azione sulle spore batteriche. La loro attività si esplica rapidamente quando diluiti in acqua alle concentrazioni comprese tra il 60 ed il 90%. L'alcool etilico (70%) è quindi un potente germicida ad ampio spettro. Poiché infiammabile, è opportuno limitarne l'uso e utilizzarlo solo in spazi ben ventilati ed in assenza di impianti elettrici o a motore in funzione. L’uso prolungato e ripetuto dell’alcool etilico può causare scolorimento, rigonfiamenti, indurimenti e screpolature sulle superfici di gomma e di alcune materie plastiche. L’alcool è considerato attivo nei confronti di SARS-CoV-2.
Cloro
Solitamente utilizzato nella forma di ipoclorito sia liquido (ipoclorito di sodio) sia solido (ipoclorito di calcio). L’ipoclorito di sodio è normalmente utilizzato in soluzione tra il 5% ed il 6% che prendono il nome di candeggina. I vantaggi nell’uso di tali soluzioni sono l’ampio spettro di attività antimicrobica ed il costo molto contenuto. Tra gli svantaggi si ricorda che la candeggina può lasciare dei residui tossici per l’ambiente se utilizzata in grande quantità ed in maniera impropria (sviluppo di gas tossici in presenza di alcali o acidi) nonché perdere la propria attività antimicrobica in presenza di acqua dura e di sostanza organica. Inoltre risulta corrosiva per i metalli ed è poco stabile nel tempo. L'ipoclorito di sodio è un disinfettante efficace ma è facilmente inattivato dal materiale organico. La candeggina per uso domestico è ampiamente disponibile a basso costo ed è consigliata per la disinfezione delle superfici. Tuttavia, la candeggina irrita le mucose, la pelle e le vie respiratorie e reagisce facilmente con altri prodotti chimici. Pertanto, la candeggina deve essere usata in ambienti ventilati, con ricambio di aria e coerentemente con le linee guida in materia di salute e sicurezza sul lavoro. L'ipoclorito di sodio è considerato attivo nei confronti di SARS-CoV-2.